Italian Letters by Asya Nemchenok
Painter and photographer from Saint Petersburg, Asya Nemcenok is very well known in her country, but this is the first time she has exhibited in Italy. Hers is a style that recalls in an evident manner various contaminations: that between the strong subjectivity of the painter's mark and the partial asepticness of the technology of printing; that between the description of reality and the scraps that willingly "dirty" the surface of the image; that between photography and the written word. Visiting Italy, Asya created these splendid, exciting images in which the colors are the fruit of an intervention of rare elegance, and she put next to them words of a letter from her friend, photographer Massimo Bersani, with whom she has kept up corrispondence for a long time. In this way, this private dimension and that public one, characteristic of photography, merge into a fascinating, comprehensive single element.
Roberto Mutti
Asya Nemchenok "Lettere Italiane"
La consapevolezza del potere evocative della fotografia, la capacita di trasformare la superficie in un luogo fisico dove si ritrovano elementi solo apparentemente lontani fra di loro, la curiosita di mettere confronto elementi legati a culture diverse: questi sono elementi che caratterizzano l'opera di Asya Nemchenok, affermata nella sua San Pietroburgo sia come fotografa che come pittrice. Piu ancora che dal punto di vista tecnico, questa convergenza emerge come scelta estetica perche "Lettere italiane" vuole essere una scoperta degli aspetti meno prevedibili del nostro paese fatta attraverso il dialogo con il fotografo Massimo Bersani. Succede dunque che alcune delle frasi e delle parole della loro corrispondenza si trasformino in elementi grafici che compaiono nelle immagini fondendosi con gli elementi architettonici o con le nuvole del cielo come a indicare il potere evocativo delle parole. La materia delle fotografie si degrada leggermente quasi volesse sottolineare l'eleganza della bellezza quotidiana che si puo trovare di fronte a un colonnato, a una composizione di sedie in un giardino, a una grande piazza su cui incombe l'ampiezza del cielo o anche a un semplice corridoio dove un padre tiene per mano il suo bambino. Asya conosce il potere della poesia e sa evitare le immagini scontate: per averne una conferma, basterebbe osservare la splendida immagine milanese di piazza del Duomo dove la ripresa non frontale, escludendo volutamente la facciata della chiesa, si concentra sulla spianata del sagrato scandita dalla larga scalinata e definita sul fondo dall'ingresso di una Galleria Vittorio Emanuele che qui appare piu rassicurante che monumentale.
Roberto Mutti